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trasmutazioni
Un colore appare nella sua
intensità e luminosità ma subito dopo, a pochì
centimetri di distanza sulla superficie della
tela, è già diverso. appena diverso, ma si va via
via modificando fino ad arrivare all'altra
estremità della tela, ad essere completamente
diverso, a volte è il suo complementare, a volte
sparisce nel buio o nella luce. Compie una specie
di salto mortale ottico e oplà, è un altro.
Piero Risari ha una rara sensibilità cromatica:
egli riesce a individuare passaggi microtonali
nelle scale cromatiche che costruisce per prova
nel suo studio. Egli è capace di rendere visibile
una gran serie di passaggi cromatici, alcuni dei
quali non sono addirittura percepibili ad occhi
non addestrati a queste trasmutazioni.
Il risultato è che, nel
salto cromatico dei passaggi da un colore ad un
altro, non sì riesce a stabilire il centro del
ribaltamento, quello che io definirei: l'occhio
del ciclone. In certe sue opere ci mostra una
inquadratura di un particolare di un immenso
vortice, il centro del vortice, dove una forza si
capovolge e diventa un'altra. Ai due lati estremi
di uno di questi suoi dipinti c'è calma, il colore
è tranquillo, un verde è un verde, un viola è un
viola. Ma quando i due colori scattano e si
avventano uno contro l'altro, mescolandosi sempre
più avviene che nel vortice è difficile, per un
occhio non preparato, individuarne il centro. Si
può trovare un centro geometrico, ma non un centro
cromatico.
Piero Risari dà una struttura a queste sue scale
cromatiche, una serie di zone decrescenti e
crescenti, a losanghe o a forme geometriche
elementari, sempre in rotazione. Si può dire che
le sue opere sono caratterizzate da rotazioni di
forme semplici e da scale cromatiche, passaggi tra
due colori diversi o complementari. dove la
spirale è l’azìone e la forma base è il corpo.
bruno munari
Novembre 1977
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hanno scritto di lui:
• bruno munari 1975
• bruno munari 1977
• bruno munari 1987
• luciano caramel 1975
• carlo belloli 1978
•
autopresentazione anni 70
• autopresentazione 1975
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