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il colore secondo Itten
“Ciò che si apprende dai
libri o dai propri maestri è un veicolo” dice un
passo dei Veda, che così prosegue: “Un veicolo che
serve però solo a percorrere le strade battute;
chi arriva al termine di quelle strade deve
abbandonarlo e proseguire a piedi”…
…Per gli artisti sono essenziali gli effetti dei
colori e non tanto i loro caratteri fisici,
studiati dai chimici e dagli scienziati. Gli
effetti cromatici sono controllabili mediante la
percezione visiva. Riconosco però che i più
profondi ed essenziali segreti del cromatismo
restano impenetrabili agli occhi e si possono
cogliere solo col cuore. L’essenziale sfugge
quindi ad ogni formulazione concettuale.
Ma, nelle arti e nel campo dell’estetica, vigono
veramente leggi e principi rigorosi oppure la
valutazione estetica dei colori è esclusivamente
soggettiva? Questa domanda mi è stata posta assai
spesso dagli allievi e sempre ho risposto: “Se
lei, d’intuito, riesce a creare dei capolavori
coloristici, può procedere ignorando le leggi
cromatiche. Ma se ignorandole non crea dei
capolavori, deve impegnarsi nel loro studio”.
Gli insegnamenti e le teorie valgono solo nelle
ore di debolezza; nei momenti di forza creativa i
problemi si risolvono per intuito, quasi da soli…
Colore è vita, poiché un mondo senza colori
sarebbe un mondo senza vita. I colori sono idee
primordiali, generate dall’incolore luce
originaria e dal suo contrario, l’oscurità senza
tinta. Come la fiamma produce la luce, la luce
genera i colori. I colori sono creature della luce
e la luce è la madre dei colori. La luce, il
fenomeno primo dell’universo, ci rivela nei colori
lo spirito e l’anima vitale del nostro mondo.
Nulla potrebbe commuovere gli uomini più
profondamente dell’apparizione in cielo d’una
gigantesca e splendida aureola di colori.
Il lampo e il tuono ci atterriscono, ma i colori
dell’arcobaleno e dell’aurora boreale placano ed
elevano il nostro spirito. L’arcobaleno ha il
valore di un simbolo di pace.
La parola e il suono, la forma e il suo colore
sono manifestazioni di un aldilà, che ci è dato
presentire guardando e ascoltando. Come il suono
dà un vivo senso di colore alla parola
pronunziata, il colore dona alla forma una
musicalità intensamente spiritualizzata. L’essenza
primordiale del colore è un’armonia onirica, è
musica divenuta luce. Ma nell’istante in cui mi
metto a riflettere sui colori, a formulare dei
concetti, a porre dei principi, il loro profumo
svanisce e fra le mani non mi resta che la bruta
materia…
I colori puri e le loro
combinazioni si sviluppano e si estendono dal
bianco al nero.
Il nero con la sua profonda oscurità è necessario
per regolare la luminosità delle luci colorate. La
chiara lucentezza del bianco è indispensabile per
dare ai colori la loro forza fisica. Tra il nero e
il bianco pulsa il mondo variopinto dei fenomeni
colorati. Tuttavia solo fino a quando i colori
restano legati al mondo degli oggetti noi siamo in
grado di percepirli e di riconoscere le leggi che
li governano.
La loro profonda e autonoma essenza si cela al
nostro intelletto e può essere colta solo
dall’intuizione. Regole e leggi servono quindi
tutt’al più come cartelli indicatori sulla via
della creazione pittorica. Nessun artista ha
fissato più norme per la pittura di Leonardo da
Vinci nel suo Trattato della pittura.
Eppure egli afferma: “Se tu volessi adoperare le
regole nel comporre non verresti mai a capo e
faresti confusione delle tue opere”. Egli cioè
libera il lettore dal grave peso della scienza e
lo incoraggia a seguire la propria intuizione.
Elemento essenziale per la creazione artistica non
sono i mezzi espressivi e figurativi, ma l’uomo
col suo carattere e con la sua umanità. Prima sta
la sua formazione e la sua cultura, poi la sua
opera. Uno studio approfondito dei colori è uno
strumento eccellente per sviluppare la propria
umanità e per acuire la sensibilità delle
necessità interiori; è un sussidio per intendere
le leggi eterne necessarie del divenire naturale.
Subordinarsi a tali leggi vuol dire rinunziare al
capriccio; porsi al servizio della creazione
significa essere veramente uomini…
Significato e fini di ogni attività artistica è di
liberare l’essenza spirituale delle forme e dei
colori, affrancandoli dai vincoli che li legano
all’oggetto. Con una simile formulazione nacque
l’arte non figurativa…
Neppure il quadro è più oggi un simbolo. Esso ha
la propria motivazione in se stesso, nei suoi
colori e nelle sue forme. Per crearlo il pittore
si serve di superfici e colori, ma è dal suo
intimo che attinge le forze vitali. Egli dà forma
ai suoi sentimenti sotto la guida dell’intuizione
o dell’ispirazione.
Qualsiasi possa essere il futuro orientamento
della pittura, la forza espressiva dei colori
conserverà sempre un ruolo essenziale nel processo
creativo.
Tratto
da :
Johannes Itten
Arte del Colore, Zurigo 1961
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il colore socondo Itten
il simbolismo del colore
la sezione aurea
il
triangolo
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